Orgogliosamente avvocati
A malincuore abbiamo letto l’ennesimo attacco all’Avvocatura italiana, definita dal noto giornalista Massimo Gramellini con termini inappropriati e non degni della nobiltà della professione forense.
Nell’articolo, comparso su La Stampa dal titolo “Scusate il disturbo”, il giornalista parlando di un caso giudiziario recente, sostiene in particolare che “L’avvocato difensore dei colpevoli è mestiere infame che costringe a qualsiasi genere di arrampicata sui muri ospitali della legislazione italiana, ma stavolta l’impresa risulta particolarmente improba”.
Giova sottolineare una volta di più che non esistono “avvocati difensori dei colpevoli”, visto che tutti i cittadini assistiti dagli avvocati sono non colpevoli fino alla sentenza definitiva, e che le “arrampicate sui muri” sono l’esercizio del mandato defensionale che ad ogni cittadino è garantito dalla Costituzione, nella quale la professione forense è l’unica citata espressamente.
Pertanto si esprime una volta di più la solidarietà a tutti i Colleghi che, rispettando il giuramento dell’avvocato, vestono ogni giorno la toga con onore e lealtà, per i fini della giustizia ed a tutela dell’assistito, invitando nel contempo chiunque voglia esprimere la propria opinione sull’Avvocatura ed i suoi membri ad informarsi sul ruolo istituzionale e sull’importanza che essa ricopre in seno all’ordinamento democratico.