Approfondimenti Patrocinio civile

///Approfondimenti Patrocinio civile
Approfondimenti Patrocinio civile 2017-09-13T11:18:36+02:00

COME FARE PER:

Prendo l’ultima dichiarazione dei redditi che ho presentato ed individuo il “reddito imponibile netto” nel quadro RN.
Questo è il punto di partenza del mio conteggio. Se ho solo la Certificazione Unica (ex CUD), devo fare attenzione perché il dato potrebbe non essere completo (alcuni dati non sono ivi contenuti: es. redditi per locazioni, redditi catastali, assegni di mantenimento, eventuali pensioni esenti, redditi derivanti dalla cessione di terreni fabbricabili c.d. plusvalenza, ecc.).
A questo punto devo aggiungere al reddito imponibile risultante dalla dichiarazione ogni altro reddito che non sia stato ivi indicato, per legge o anche per errore.
Solo per esemplificazione: aggiungo il tfr percepito nell’anno; aggiungo i redditi esenti (pensioni esenti, borse di studio, ecc.), aggiungo i redditi già tassati in altre forme (es. gli interessi attivi del c/c, gli utili derivanti da azioni, investimenti ecc.).
Tengo conto anche dell’assegno di mantenimento che ho eventualmente percepito nell’anno dal coniuge.

Devo fare riferimento all’annualità per la quale ho presentato l’ultima dichiarazione:
ad esempio, a ottobre del 2015, ho già presentato il modello 740 (modello Unico 2015) o il modello 730 per l’anno 2014 ed è a quello cui devo riferimento.
A gennaio dell’anno 2016 ancora non avrò alcuna dichiarazione presentata per l’anno 2015 e quindi devo tenere conto ancora del modello 740 o del modello 730 presentato per l’anno 2014; i dati fiscali dichiarati ivi valgono fino alla presentazione della dichiarazione successiva.

Se non ho presentato nessuna dichiarazione fiscale, o perché non ne avevo obbligo di legge o comunque per errore, devo comunque tenere conto dell’annualità che si è già conclusa.

Quindi, se ad es. a marzo 2016 io non ho presentato né presenterò alcuna dichiarazione per il 2015, effettuerò una dichiarazione sostitutiva di certificazione con il calcolo del reddito goduto nel 2015.

Devo calcolare il reddito percepito nello stesso modo descritto per coloro che l’hanno presentata. Indicherò, ad esempio, la pensione esente, gli interessi attivi, ecc., e ne farò il conteggio esatto e totale.
Sì. Non mi posso limitare a dichiarare che il reddito è “inferiore alla soglia di legge”; devo proprio arrivare ad un conteggio.
Se non ho alcun reddito, né alcuna pensione o assegno di mantenimento (vedi punti precedenti), preciserò che il reddito è pari a zero e comunque come affronto le spese quotidiane: ad esempio potrò dire secondo i casi che sto utilizzando somme che ho accantonato oppure che percepisco degli aiuti da terzi.
Se persone che non vivono con me mi aiutano, devo indicare le somme che mi corrispondono come fossero redditi. La Corte di Cassazione ha stabilito più volte che sono rilevanti come se fossero redditi anche le somme percepite da terzi, familiari o non familiari non conviventi, purché non siano del tutto irrilevanti (es. aiuti in natura) e sporadiche.
Devo calcolare il reddito sia per me che per ogni componente, seguendo le stesse regole che ho usato per il mio reddito. Quindi farò lo stesso procedimento usato per il calcolo del mio reddito anche per tutti i miei conviventi.
Solo io. Non occorre che i miei conviventi rilascino alcuna dichiarazione; è necessario che provenga da me la dichiarazione che indica il reddito sia con riferimento a me stesso sia con riferimento all’intero reddito del mio nucleo familiare.
Non posso limitarmi a dichiarare che non li conosco: la dichiarazione non sarebbe completa e non potrebbe essere valutata. Se non conosco i dati fiscali dei componenti il mio nucleo anagrafico ho il diritto di richiederli agli Enti competenti (ad esempio Agenzia delle Entrate, Inps) con una apposita domanda, precisando che la mia domanda è rivolta allo scopo di poter usufruire del beneficio del “patrocinio a spese dello stato”.
Il nucleo familiare è quello che risulta dal certificato anagrafico e di quello devo tenere conto per conteggiare il reddito del nucleo da dichiarare. Se però c’è un convivente di fatto devo tener conto anche di quello, secondo l’orientamento costante della Cassazione.
È bene, ed anzi talvolta necessario, che io precisi se ho cambiato residenza o se si sono modificati i componenti del mio nucleo familiare. Infatti, per il conteggio del reddito devo tenere conto della situazione dell’anno dell’ultima dichiarazione fiscale.

Devo quindi indicare la mia residenza attuale e la composizione del nucleo familiare attuale MA anche la residenza e la composizione riferite all’anno a cui faccio riferimento per il reddito.

Devo indicare anche i redditi del figlio perché risulta nel certificato anagrafico.
Devo dichiarare questi dati con una dichiarazione “sostitutiva di certificazione” e quindi non produrrò alcun certificato.
Solo ed esclusivamente se intendo iniziare a difendermi in una causa afferente i diritti della personalità. Ad es. la tutela del mio diritto al nome. Però non terrò conto neppure del reddito di quel familiare contro cui faccio la causa, perché si tratta di persona con interesse in conflitto.
Sì. Nel caso di separazione o divorzio devo conteggiare i redditi del nucleo familiare (ad es. figli, suoceri, cognati). Non includerò nel totale del reddito del nucleo familiare invece il reddito del coniuge perché egli è la mia controparte nella causa ed è comunque portatore di interesse in conflitto.
Assumo delle precise responsabilità. Ho infatti l’obbligo di dichiarare una serie di dati (residenza, stato di famiglia, reddito mio e del nucleo familiare) ed in caso di dichiarazione falsa posso incorrere in un processo penale.
Il Consiglio dell’Ordine li conserva nel fascicolo della mia domanda. L’ammissione a mio favore viene però comunicata al Giudice ed anche all’Agenzia delle Entrate, la quale farà il controllo della mia dichiarazione reddituale. Il fascicolo è a disposizione del Giudice se lo richiede.
No. Devo anche indicare e produrre le prove che voglio portare all’attenzione del Giudice.
Non posso presentare subito la domanda perché sarebbe priva degli elementi essenziali e comunque verrebbe respinta. Posso però fissare un appuntamento c/o il servizio dello Sportello del Cittadino per spiegare la mia vicenda: un avvocato mi aiuterà a capire se posso inoltrare una causa per difendermi.